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Per sfuggire alla sanguinaria repressione
scatenata dalla magistratura e dalla polizia borbonica, sette insorti
della rivolta del Cilento del 1828, Domenico, Donato e Patrizio Capozzoli,
Domenico Antonio Caterina, Francesco Giardella, Antonio Galotti e Pasquale
Rossi - dopo un avventuroso viaggio su una barca di fortuna dirottata -
riuscirono a rifugiarsi in Corsica.
Antonio Galotti, carbonaro e filadelfo, che della
rivolta era stato tra i principali organizzatori pubblicò in Francia ed in
francese queste Memorie, nel 1831, che ora, tradotte per la prima
volta, rappresentano un documento estremamente significativo su un
personaggio di rilievo e di un momento eccezionale nella storia del
Cilento.
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