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Domenico Chieffallo      

Cilento. Contadini galantuomini briganti Edizioni dell'Ippogrifo, 2002

copertina del libro 

Brigante non è parola molto antica. Deriva da "briga " nel suo vecchio significato di compagnia, e briganti erano detti i soldati di ventura che in piccoli gruppi si spostavano da un luogo all'altro. I danni e le ruberie che spesso operavano, approfittando del loro numero, dell'organizzazione e delle armi, fecero presto prevalere l'accezione derivata e deteriore, rimasta poi unica, di persona solitamente organizzata in una banda guidata da un capo, che con le armi attenta alla proprietà e alla vita altrui. La parola richiama, quindi, il mercenarismo che in Italia ebbe particolare diffusione nei secoli XIV e XV.
Ma il mestiere, chiamiamolo cosi, di brigante è molto più antico, e se ne trova abbondante documentazione nei paesi più diversi, specialmente in quelli soggetti a gravi squilibri economici, sociali e politici, nei quali la naturale inclinazione alla violenza e alla delinquenza di pur sempre limitate percentuali di individui trova esca, forza di coesione e una qualche giustificazione morale, se non vere e proprie motivazioni ideali. Avviene così che il brigantaggio, esprimendo il risentimento di molti, si avvantaggi della loro connivenza e si colori di aspetti complessi e variegati, elevandosi a fenomeno politico.