1844 - Matteo de Augustinis - Studi critici sopra il corso di economia politica di Pellegrino Rossi


     

Il frammento seguente è la "Conchiusione generale" degli studi critici in questione. Nelle ultime frasi troviamo il senso profondo che il De Augustinis attribuiva all'attività ed all'impegno degli uomini di scienza.

Eccomi al termine di questi studi: le XXXVI lezioni di Pellegrino Rossi sono finite; se nel corso di esse non ho io manifestato abbastanza l'animo mio verso il chiarissimo uomo, voglio che qui venga tutto aperto, e sia noto senza equivoco, che per me la sua opera, ancorché incopmiuta, rivela un gran tesoro di verità economiche, e riferma alla Francia  ed al mondo civile la potenza intellettiva ed il valore dell'ingegno e della parola della mente italiana, entro e fuori patria, libera e scevra di umani riguardi, o in mezzo ai tribuli ed alle convenienze di una condizione nuova in una patria nuova. Chiunque, dopo le sue lezioni, vorrà tentare d'insegnare o scrivere economicamente, avrà un grande esempio ad imitare, e sentirà più fortemente quali debbano essere gli studi e quali i preparamenti necessarî per accingersi a tant'opera, a così sublime missione. Io non dirò che Rossi abbia detto tutto quello che dir dovevasi, e mi sono troppe volte spiegato a questo proposito; ma sarà sempre per affermare, che niuno meglio di lui ha detto quello che dir volea ed ha evitato di dire quello che dir non voleva o non potea.

Non affermerò certo che le sue sintesi sieno altissime e nuove, e neppure che la scienza siasi per lui arricchita di nuove teoriche; ma confesso coll'accento della convinzione, non esservi chi sappia meglio di Rossi raccogliere ed ordinare le sintesi altrui, niuno avere a sì alto grado il dono dell'analisi, e saper meglio di lui portare nelle materie più astruse, nelle oscure manifestazioni della mente di un altro la luce e l'evidenza. Egli non ha scritto pel popolo, ma per coloro che debbono raccogliere la sapienza scientifica per tramandarla al popolo o trasfonderla nella vita pratica. Mi duole solo che siasi fermato a mezza via, e che nella sua vita politica abbia quasi affogata la vita dello scienziato; eppur non dovrebbe egli dimenticare, che i pubblici uffizî e le illusioni del potere passano, e solo rimangono le opere del sapere e gli utili e coscienziosi insegnamenti della scienza


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