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"Con l'invasione francese, sotto Gioacchino Murat, in tutti i paesi fu piantato l'albero della libertà e dell'uguaglianza. Ma una volta caduto Murat, i realisti borbonici sostituirono ad esso la Croce. Così, anche a Felitto, dopo una solenne cerimonia religiosa, davanti alla porta orientale, venne innalzata una croce in pietra, che vi rimase fino al 1814, quando, a causa di una forte alluvione, essendo divenuta instabile, venne trasportata nel luogo in cui si trova attualmente. Ma dell'originale rimangono solamente i tre scalini rotondi, perché la croce e la colonna in pietra che la sorreggeva vennero ricostruite in cemento e ferro. I pezzi rimasti furono seppelliti sotto il pavimento della Chiesa del S.Rosario. Prima ancora che Murat facesse piantare
l'albero della libertà e dell'uguaglianza, in Felitto, nei pressi della
torre dei pagani, vi era un olmo, simbolo dello spirito di
indipendenza che animava i felittesi, come ricorda lo storico Di Stefano (1780).
Quando nel 1870 la porta ed il muro di recinzione vennero
abbattuti, venne piantato un nuovo olmo davanti alla Chiesa del
S.Rosario." |
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Pagina inserita nel 2000 - Ultima modifica 20.09.2014 |
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